“Noi siamo quello che facciamo costantemente ha scritto Aristotele. Quindi se vogliamo cambiare (…), è dalla quotidianità delle nostre azioni che dobbiamo partire. Perché tutto comincia semplicemente, un giorno come un altro, quando l’anima è pronta.” (Cit. Valentina C. – La leggerezza dei piccoli passi)
Come esseri umani il linguaggio è parte fondamentale della nostra vita ma in generale quando ci esprimiamo difficilmente riusciamo a stare nella consapevolezza che ogni parola ha una risonanza energetica che arriva a noi stessi e a chi ci sta intorno.
Il primo passo quindi è la consapevolezza, dare la giusta importanza alle parole che usiamo quando interagiamo con noi stessi e con gli altri.
Per far fluire la comunicazione con il tuo animale, è importante esprimersi (sia verbalmente che telepaticamente) in modo coerente sentendo bene le emozioni che tramite quella parola vogliamo esprimere. Per questo nuovamente la base necessaria è il nostro stato di presenza che ci permette di schiarire le nubi e ci collega all’essenza di quello che vogliamo trasmettere.
Questa base ci dà l’indicazione del secondo passo, che è la coerenza. Gli animali sono per natura coerenti e allineati, e più noi umani torniamo ad essere in questa condizione più qualsiasi tipo di comunicazione fluisce in modo trasparente.
Il terzo passo è l’uguaglianza: qualsiasi tipo di comunicazione efficace ha come base il sentire che siamo sullo stesso piano, altrimenti il flusso si blocca.
Spesso anche tra noi umani ci relazioniamo sentendoci superiori o inferiori, e con i nostri animali questo accade ancora di più: non stiamo nell’ascolto delle sue esigenze e tendiamo ad imporci chiudendo così il canale di ricezione.
Il mio invito per poter iniziare a preparare le basi di una comunicazione vera, fluida, pulita è quindi quello di partire da noi stessi. Facciamo pulizia e introduciamo nella nostra quotidianità pratiche che ci possano riportare ad una totale connessione con il nostro piano animico. Non ci sono scorciatoie, ogni giorno con amore e disciplina, aiutiamoci a ritrovare la nostra essenza, sommersa da miliardi di stimoli esterni, paure, giudizi, restrizioni, credenze. Non stiamo nel “fare”, stiamo nell’ “essere”.
Prima pratica: coltivare lo stato di presenza.
L’alleato principe dello stato di presenza è il nostro respiro. Il respiro c’è sempre finché siamo nel nostro veicolo fisico ma la maggior parte del tempo non portiamo l’attenzione su di lui. Ogni giorno quindi vi invito a dedicare del tempo alla vostra respirazione. Iniziate con 5 minuti, aumentando il tempo a mano a mano che giorno dopo giorno avrete integrato questa pratica nella vostra quotidianità.
- Eliminate qualsiasi tipo di interruzione esterna (cellulari, computer, tv)
- Individuate uno spazio vostro, sedetevi o sdraiatevi, cercando la posizione che più vi è più comoda
- Piano piano chiudete gli occhi ed entrate in contatto con il vostro respiro senza modificarlo, limitatevi ad ascoltarlo. Può aiutare mettere una mano sul cuore e l’altra sul nostro plesso solare (sull’ addome, giusto sotto il diaframma).
- A questo punto prendete la guida della vostra respirazione: inalo e esalo con consapevolezza, consci di star conducendo la vostra linfa vitale con ogni movimento inspiratorio e espiratorio.
- La vostra mente sarà sicuramente molto attiva: arriveranno pensieri non richiesti. Non importa, prendetene atto e soffiateli via con la vostra respirazione consapevole, senza giudicarli, come se fossero nuvole nel cielo.
- A mano a mano, nel fluire con la respirazione consapevole, il corpo entrerà in uno stato di rilassamento e sentirò vibrare lo stato di presenza.
- Quando sentirò che ogni mia cellula è nello stato di presenza, ho preparato il campo per iniziare ad aprirmi alla comunicazione da cuore a cuore con il mio animale.
Quando siamo in uno stato di rilassamento, le onde celebrali si sintonizzano progressivamente dalle Onde Beta a una frequenza più bassa e lenta: Alfa, Theta e Delta. Ma cosa sono esattamente queste onde?
Onde Beta (12 a 33 Hz)
Le onde beta (da 12 a 33 Hz) sono una gamma di frequenza più alta, risultato di un’intensa attività neuronale legata alle attività giornaliere, quando cioè c’è la necessità di stare all’erta a stimoli multipli. L’iperattivazione neuronale eccessiva può provocare uno stato di ansia e di stress.
Onde Alfa (8 a 13 Hz)
Le onde Alfa appaiono nel crepuscolo, ovvero nello spazio intermedio dove si c’è calma ma ancora non siamo in uno stato di sonno. È uno stato di rilassamento, propizio per la meditazione.
Onde Theta (3,5 a 8 Hz)
Queste onde sono in relazione alle nostre capacità immaginative, con la riflessione e con il sonno. Sono molto attive quando sperimentiamo emozioni profonde.
Onde delta (1 a 3 Hz)
Sono attive quando ci troviamo nel sonno profondo (però senza sogni). Questo stato favorisce il sistema immunitario e ci aiuta e riposare profondamente
Uno degli scopi quindi della respirazione, che ci àncora al qui e ora e allo stato di presenza è proprio quello di portare la nostra attività neuronale alla frequenza delle onde Alfa: qui la mente è pacata, non interferisce e proprio come una radio ben sintonizzata siamo pronti ad aprirci alla comunicazione telepatica, da cuore a cuore che ci permette di iniziare l’interscambio di informazioni, in questo caso tra noi e il nostro amico animale.
Vi invito perciò ad integrare nella vostra quotidianità questa prima basilare pratica. Inizialmente con pazienza e disciplina sarà necessario crearsi del tempo dedicato, senza interruzioni e interferenze esterne. Con la pratica lo scopo è quello di portare questo stato di presenza in ogni cosa che faccio durante l’arco della giornata (per esempio mentre aspetto l’autobus, sono al supermercato, lavo i piatti, interagisco con qualcuno e cosi via). Questa è la base, ed è indispensabile per preparare il campo e poterci iniziare ad aprire alla comunicazione non verbale con il nostro amico animale.
Vi auguro un buon inizio!