Ci sono viaggi che si scelgono in base alle stagioni, e ci sono stagioni che si associano a determinate località.
Come ad esempio l’autunno; come ad esempio il New Jersey.
Ci troviamo a fine settembre, il mese importante per la ripresa delle attività dopo la pausa estiva, il momento dell’anno in cui gli alberi iniziano a lasciar andare le loro foglie, in cui avvengono tanti diversi tipi di metamorfosi (dentro e fuori di noi), in cui ogni anno, puntualmente, si ripresenta quello straordinario scenario di colori che si alternano, fra le più dolci sfumature, creando uno spettacolo dietro l’altro.
Ecco, se io dovessi associare una meta ad un viaggio nel mese di settembre/ottobre, sarebbe il New Jersey, luogo in cui 18 anni fa ho vissuto per 7 mesi.
E in tema di Travel Healing, se dovessi trovare una parola chiave per racchiudere l’effetto di guarigione vissuto durante tale periodo, sarebbe: DELUSIONE.
Proprio così, le delusioni possono anche guarire le nostre ferite interiori. Ciò non significa che, chi vi si dovesse recare, ne resterebbe deluso… bensì che la mia esperienza di delusione – strettamente individuale – mi ha aiutata a sanare una parte di me.
Per motivi personali, questa esperienza di vita americana non ha soddisfatto per niente le mie aspettative (argomento su cui ci sarebbe da scrivere un libro intero…).
In compenso mi ha fortificata, mi ha indirizzata verso la strada dell’autenticità, mostrandomi la direzione che, anni dopo, mi avrebbe aiutata a diventare sempre più me stessa.
Non scendo nei particolari per evitare di turbare la sensibilità altrui… ma di fattori deludenti ce ne sono stati davvero tanti. Posso giusto dire che, ad un certo punto della mia permanenza negli U.S.A. , mi sono ritrovata priva di colori al mio interno, vivevo come se tutto ciò che mi circondava fosse stato in bianco e nero.
Così ho iniziato a viaggiare… New York, Boston, Chicago, Philadelphia ed altre destinazioni limitrofe, ciascuna delle quali mi ha regalato qualche ingrediente segreto. In ognuna di esse ho ritrovato quella mia scintilla che si era spenta, ho compreso che mi trovavo in un posto dove non desideravo stare, con persone che non sentivo in linea con il mio modo di essere. Osservando le foglie cadere, le sentivo in parallelo come parti di me… esse rappresentavano l’autunno della mia anima.
Questa consapevolezza mi ha regalato grandi e validi strumenti di guarigione interiore: ho trovato la forza ed il coraggio di esternare il mio disagio, ho deciso di dichiarare quella esperienza “fallita”… per poi trasformare le emozioni di tristezza in orgoglio. È stata, in seguito, una delle mie risalite migliori.
Più visitavo nuove destinazioni e più capivo che ero LIBERA di scegliere, potevo cambiare città, ambire ad altre mete, volevo riattivare quel Viaggio… chiamato Vita! Allora ho raccolto le mie cose e me ne sono andata da lì, “grazie” alla delusione, con un senso di fierezza: decisione che non mi ha mai fatto pentire di quel passo.
Come può quindi una delusione guarirci? Cosa può sanare dentro di noi? Le delusioni insegnano a mostrare le proprie vulnerabilità, a cambiare prospettiva per guardare con occhi diversi.
Mentre viaggiavo ho contattato la gratitudine provata nel sapere che ciò che accade avviene per un motivo. Ho ricordato che c’è sempre un bicchiere mezzo pieno da vedere.
Un altro fattore fondamentale è stata la connessione con la NATURA: anche solo osservare le distese di foglie autunnali ad esempio nell’immensità di Central Park… è una vera e propria medicina per l’anima!
Poi c’è stato l’aspetto della solitudine: provata per ciò che (o per chi) non avevo intorno… mi ha messa in contatto con delle parti più profonde di me che non avrei mai riconosciuto o che addirittura non sapevo esistessero. Travel Healing: viaggiare ti fa sentire meno solo.
Il tempo che ho iniziato a dedicare a me stessa si è trasformato in una nuova forma di amore: ho imparato pian piano a conoscere il piacere della solitudine. Durante lunghe passeggiate nei viali della cittadina di Summit (NJ) mi sono ritrovata a “chiacchierare” con gli alberi, ad osservare i movimenti del vento su di loro, che mi sembravano simili a quelli di una danza. Una speciale forma di comunicazione…
E mi sono sentita in compagnia (di qualcosa che stavolta mi faceva sentire bene).
Ho iniziato a scrivere dei miei viaggi, percependo la scrittura come una terapia.
La delusione insegna “che cosa farò la prossima volta?” e noi possiamo scegliere di conservare gli aspetti positivi delle varie esperienze.
Ad esempio, oggi tutte le volte che mi ritrovo ad osservare distese di foglie in autunno, mi ricordo di quando e come ho iniziato a togliermi di dosso le cosiddette “impalcature” e ad esternare sempre di più la mia verità… ció mi regala un senso di leggerezza e grande liberazione che, senza l’aspetto integrante della scomodità, probabilmente non avrei scoperto.
Ecco, tutto questo può avvenire grazie alle delusioni: curative, stimolanti, costruttive… grandi Opportunità per ritentare e provare altre Vie!
Un grande insegnamento! Grazie Valentina 🙏
💛