Cibo: esplorando saperi antichi e filosofie

Riprendendo da dove ci eravamo lasciati, ricordando la dieta di gruppi sanguigni e quella chetogenica, continuando a porre luce e fare chiarezza su alcuni stili alimentari, diete e/o stili di vita veri e propri, che arrivano a noi e di cui sentiamo spesso parlare.

Ribadisco il concetto che dieta non ha il significa di “dieta dimagrante”, ma di stile alimentare, di nutrimento che, a differenza dell’alimentarsi, pone l’attenzione alle proprietà del cibo che introduciamo in termini nutrizionali, riferendosi ad un loro sano e regolare apporto.

Dieta Macromediterranea

“Circa la salute non c’è nulla da imparare. Serve ricordare.” Franco Berrino

La Grande Via, “laboratorio di vita, libertà e bellezza e scelte etiche: la via della consapevolezza”, così definito, è il progetto dietro cui troneggia Franco Berrino, che appunto pone l’attenzione al benessere, sia fisico che spirituale, attraverso la cura sia nel cibo, nell’attenzione al movimento e all’esercizio della mente.

Interessante e molto forte, nella loro politica, la potente affermazione da un lato di mettere al centro la “consapevolezza” che ci potrà aiutare sempre anche nell’eventualità di ammalarci, (prevenire la malattia, osservarla da un punto di vista inedito e che questo ne faciliti il controllo qualora si sia già manifestata) e dall’altro “.. Le cause delle malattie si nascondono nella nostra vita quotidiana. Le istituzioni sanitarie sono chiamate a rispondere a leggi di mercato che hanno interesse a mantenerci in vita, ma non in salute. Non possiamo, per ora, contare su di loro per ridurre il rischio di ammalarci”. Considerando poi che Franco Berrino è un Medico, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Oncologico di Milano.

Parlando quindi di cucina Macromediterranea non possiamo trascurare il più ampio messaggio che coinvolge ed integra l’attività fisica e l’importanza della mente come sinergie al benessere per la prevenzione e la via da seguire anche in caso di patologie esistenti.

La cucina Macromediterranea è dunque la trait d’union, con alcune precisazioni, tra la cucina mediterranea tradizionale e la filosofia macrobiotica.

Parlando di Cucina Mediterranea

Acquistano un senso le parole di Berrino “… serve ricordare”, poiché qui si va in uno spazio antico, ritornando alle nostre origini, rispolverando le ricette dei nostri nonni, della tradizione popolare, di quelli che erano i costumi nel nostro bacino mediterraneo, prima dell’avvento dell’industrializzazione, fino agli anni 50 e 60.

Andiamo, ognuno di noi, a ricercare quello che i nostri nonni cucinavano quotidianamente o la domenica, giorno di festa.

La Tradizione.

  • I piatti a base di legumi, “la pasta e fagioli”
  • I minestroni con le verdure fresche e di stagione che avevano un sapore intenso, con verdure spesso molto varie, coltivate ed anche selvatiche, di cui oggi ci siamo dimenticati (oggi associamo spesso la distorta idea di minestrone a piatto insipido)
  • le pastasciutte con i sughi fatti al momento
  • l’uso modesto di carni
  • pane e uso di farine macinate a pietra
  • frutta secca spesso insieme alla frutta fresca, usata al posto del dessert.

Riassumendo, assumere ogni giorno cereali non raffinati, verdura, legumi, frutta, noci, olio di oliva, latte e derivati – attività fisica; settimanalmente pesce, uova, carne di piccola taglia; mensilmente carne rossa, vino con moderazione ai pasti.

Lo stile, o per meglio dire la Filosofia Macrobiotica si basa su equilibrio tra forze antagoniste e complementari, lo Yin e lo Yang, presenti anche nei cibi.

Lo Yin ha energia più fredda, Lunare, femminile, in ombra legata a cibi acidi e freddi; lo Yang, energia più calda, quella del Sole, maschile, con sapori cui si lega espressi da cibi intensi e pieni.

Queste forze da bilanciare per mantenere o riportare un equilibrio, richiedono di osservare i cibi non più solo da un punto di vista nutrizionale, ma anche energetico e di modularne l’assunzione in base alla stagione, ma anche allo stato dell’individuo generale e di quel momento specifico, imparando ad ascoltarsi, osservarsi, rispettarsi ed amarsi.

Si tratta di non assumere cibi con eccesso di yin, come bevande zuccherate e dolci ricchi in grassi e zuccheri, e con moderazione lo yin di alcol; evitare l’eccesso di yang come salumi e carni cotte ad alte temperature e solo eccezionalmente carni rosse; ogni tanto lo yang del pesce, la frutta. Invece tutti i giorni cereali integrali e legumi, e come sempre verdure verdure verdure!

Nella macrobiotica riveste ruolo importante anche il tipo di cottura, il tipo di stoviglie con cui i cibi vengono sia cucinati che preparati; attenzione a come viene tagliata la pietanza (per esempio la frutta non troppo sottile) e molte altre accortezze e regole per l’equilibrio tra le forze.

Stagionalità.

Il no assoluto è sentirsi costretti in regole ferree ed imposizioni che portano frustrazione e tristezza.

Tra le due vie esistono similitudini e risonanze, entrambe tengono conto della stagionalità, portano in tavola cibi freschi, integrali, prediligendo tendenzialmente legumi e verdure.

Macromediterranea

Unisce le due possibilità di equilibrio e mantenimento della salute

Aboliti zuccheri raffinati e cibi preconfezionati pronti ed industriali.

Predilige legumi, cereali integrali di grani antichi o in chicco o crema, semi oleaginosi.

Verdure e frutta di stagione.

Un pò di cibo di derivazione animale, pesce pescato piccolo, uova o carni bianche da allevamenti tradizionali.

Per i latticini il discorso è complesso, poiché vengono spesso raccomandati per la salute delle ossa, ma non c’è riscontro alcuno per un rischio minore di fratture.

Con Amore

Barbara

Bibliografia:

www.lagrandevia.it

“Ventuno giorni per rinascere” Berrino, Lumera, Mariani Ed. Mondadori

Il termine “guarigione”, ove utilizzato, va inteso nel senso di “raggiungimento di uno stato di amore per sé stessi e per gli altri, armonia interiore, consapevolezza e autorealizzazione”.

Il Naturopata, Operatore Olistico disciplinato ai sensi dell’art l Legge 4/2013, non si avvale di strumenti di natura psicologica, la prestazione erogata non è di natura medico-sanitaria, non ha quindi in nessun caso valore di diagnosi o di terapia né intende sostituirsi ad esse.

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