E’ arrivato Dicembre, l’ultimo mese dell’anno. E come sempre arriva il Natale: ”Che bello!
Ma è bello per tutti?
E’ bello per coloro che vedono nel Natale un momento per stare in famiglia, per coloro che con gioia vanno alla ricerca del regalo giusto per le persone a loro care, con quell’eccitazione interiore al pensiero di vedere la sorpresa e il sorriso di un dono indovinato.
E ’bello per chi crede nei valori che questa festività porta, per chi addobba con felicità e amore la propria casa illuminandola e decorandola con gioia e soddisfazione.
Sappiamo veramente che cosa rappresenta questa festività?
La mia sensazione è che nel tempo si sia dimenticato il vero significato del Natale. Da una ricorrenza spirituale all’esaltazione massima del consumismo, dal materialismo alla condivisione di un momento denso di aspettative, per finire al “tempo” di fermarsi e pensare anche agli altri.
A Natale si dovrebbe smettere di correre, bisognerebbe prendersi tutti per mano e stringerla forte, sentire il calore che viene dal nostro cuore e quello dell’altro.
“A Natale puoi” recita una canzone ( link del brano ), puoi dedicare un momento a pensare a chi è meno fortunato di te, ma anche riprendere a sognare, per ricordare quel tempo passato in cui eravamo bambini/e, in cui la gioia e lo stupore della vita scorreva in noi, in cui eravamo liberi di credere che tutto era semplice e possibile.
E’ un periodo in cui possiamo permetterci di estraniarci dalla realtà in cui poter fantasticare, in cui fare un pieno di positività da cui poter attingere per fare fronte alle difficoltà future. Ovviamente non tutti hanno lo spirito natalizio dentro.
Come abbiamo vissuto il natale da piccoli?
E’ l’insieme dei ricordi familiari che determinano il nostro approccio alle festività. Se quel periodo è legato a tristezza e dolore, certamente non avremmo desiderio di festeggiare, né condividere, perché non vogliamo che tristi ricordi affiorino. Se invece ci apriamo anche solo un poco e ci permettiamo di far entrare, magari c’è la speranza che l’energia di festa di qualcun altro arrivi a sanare quelle parti sofferenti di noi.
Un adulto quindi può vivere il suo arrivo con trepidazione o con ansia, può esserne felice o provare tristezza, ma c’è invece chi lo vede e lo vedrà sempre come un momento dove tutti i desideri possono essere esauditi, dove tutto è meravigliosamente magico e sono i bambinə.
Il periodo che precede in natale è l’avvento. Questa parola deriva dal latino adventus e significa arrivo/arrivare. Ciascuno di noi può coltivare in questo periodo un sentimento di attesa preparando uno spazio interiore in cui accogliere momenti di calma.
Ascolto, attesa, pazienza, meraviglia sono i sentimenti che possiamo coltivare.
Questo periodo ci insegna la pazienza che accompagna tutto il periodo dell’avvento attraverso il calendario che si apre ogni giorno, ma altresì l’entusiasmo nel preparare l’albero, l’emozione al pensiero di poter ricevere la visita Barbone Bianco vestito di rosso con la slitta; momenti dunque che segnano l’accendersi di piccole luci e brilleranno grandi e festose fino all’Epifania.
L’obiettivo e il senso del natale non dovrebbe essere quello di ricever regali, per un bambino vivere il natale ai giorni nostri rischia di diventare un eccesso in ogni senso: troppe luci, suoni, dolci, troppi regali. Dovrebbe invece arrivare nei cuori, in punta di piedi, in silenzio, e spesso siamo troppo occupati dall’esteriore per lasciargli spazio nell’interiorità.
Questa festa è magia, soprattutto per i bambini che crescono con la fiaba di Babbo Natale, il signore paffutello con la barba bianca che vive al Polo Nord e che prepara insieme ai suoi aiutanti elfi i doni che distribuirà nella notte della vigilia volando sulla sua slitta trainata da eleganti e simpatiche renne.
Credere a Babbo Natale fa bene ai bambini, stimola l’immaginazione e la creatività, alimenta sentimenti di gioia, tenerezza e amore. Raccontare la sua storia e scrivere la famosa “letterina” sono elementi importanti nel percorso di crescita di un bambino. ( leggi qui per approfondire )
E’ una tradizione e come tutte le tradizioni aiuta a rafforzare i legami familiari, crea senso di appartenenza e un bagaglio di ricordi positivi e felici da portare dentro di sé per tutta la vita. C’è invece chi crede che sia una “bugia terrificante” che rende padri e madri poco credibili, una falsa informazione per la quale i bambini non si fideranno più dei grandi. Non ho mai visto un bambino traumatizzato dalla favola di babbo natale!
Tuttavia al momento di conoscere la verità, si può arrabbiare, o provare anche dolore. Ma quella magia, quel periodo in cui “tutto è possibile” ha permesso a ogni bambino di sognare, di creare un legame speciale con i genitori, fatto di complicità e calore.
Porteremo anche da adulti questi ricordi, perché Natale è il momento dell’anno in cui il tempo è sospeso, uno spazio di tempo in cui passato presente e futuro si fondono. La sua atmosfera, gli odori, le sensazioni che rievocano dentro di noi, il bambinə che siamo statə.
Se ci sintonizziamo con questo allora possiamo stare accanto ai nostrə figlə, nipotə e donargli quella felicità che abbiamo vissuto da piccolə e riviverla con loro e quindi viva il Natale, la gioia, l’allegria, le luci bianche e quelle multicolore, viva le vacanze, i momenti di condivisione con persone a noi care, i nonnə ( figure preziose ) , via babbo natale, le renne e gli elfi, l’albero di natale i doni d’amore, ma soprattutto viva i bambini, perché ci insegnano l’entusiasmo, la passione la condivisione e la semplicità.
Con amore
Dipti